Nella comparazione tra queste due grandi opere, ciò che si presenta come una trappola mortale, una crisi apparentemente senza via d’uscita, si trasforma in una chiara indicazione sulla strada da prendere nella vita se non si vuol vivere in acque stagnanti.
Il linguaggio, i simboli ed il contesto sono diversi, ma gli ostacoli che si frappongono a chi intraprende il viaggio verso la libertà, sono sempre gli stessi.
Gli eroi di questi due capolavori, Dante e Arjuna, dimostrano che la pretesa dell’uomo moderno di conoscere il bene senza fare la conoscenza del male, non è realizzabile.
In questa conferenza Marco Ferrini fornisce un’attenta inquadratura storica, sociale e psicologica del periodo in cui vive Dante per descriverci quanto i protagonisti delle due opere siano uomini con lo sguardo rivolto verso il cielo, ma anche molto attenti alle cose di terra, degli innovatori non solo in ambito religioso.
Nella seconda parte, la risposta ad una domanda su karma e reincarnazione nella Commedia permette una risposta che offre un’interpretazione originale e molto attendibile del pensiero del grande poeta fiorentino.