“Le attività che una persona compie in accordo alla propria posizione sono solo inutili se non producono attrazione per il messaggio di Dio.” (Shrimad Bhagavatam I.2.8)
Il più grande dono che il Mahabharata ci fa consiste nella possibilità di vivere sdrammatizzando, ovvero non necessariamente schiavi della paura del dolore, della sofferenza e della morte.
Il Mahabharata riflette la circolarità della vita, del tempo, e questa circolarità ci rimanda a una dimensione che travalica la morte. Nel Mahabharata troviamo la più grande collezione dei tesori etici e spirituali, affianco alla descrizione delle umane tragedie, drammi, commedie e comicità. Ma queste dinamiche non sono che piccole increspature sulla superficie dell’oceano dell’eternità. E anche la psiche conosce queste increspature: sono le emozioni, per le quali le persone soffrono o gioiscono. Il Mahabharata ci insegna a vedere la vita per quello che è, offrendo una soluzione alle miserie umane, che corrisponde al bene supremo e al supremo scopo.
L'essenza del dharma consiste nell’Amore per Dio e per tutte le Sue creature, e la pratica di questa conoscenza permette di rispondere costruttivamente alla tragicità con la quale la vita si presenta agli occhi della cultura contemporanea. Dunque non c’è nulla di più importante che acquisire la conoscenza che il Mahabharata ci offre.
Lettura e commento di Vana Parva (Il Libro degli Insegnamenti della Selva) capp. 205-259